lunedì, marzo 05, 2007

CELLULARI, DA OGGI STOP ALLA RICARICA


Cinque marzo, la grande conquista: da oggi grazie alla nuova norma del pacchetto liberalizzazioni Bersani non si pagarenno più i costi di ricarica che, secondo i calcoli delle associazioni dei consumatori, ha fruttato alle compagnie telefoniche circa 1,8 miliardi di euro l'anno. Ora gli operatori dovranno adottare nuove strategie per mettersi in regola .
Da oggi scatta anche un'altra novità in favore dei contribuenti: il credito residuo di una ricarica non scade più. A stabilirlo - come spiegano i tecnici del ministero dello Sviluppo economico - è l'articolo 1 del decreto Bersani sulle liberalizzazioni, in vigore da oggi, lo stesso che cancella i costi aggiuntivi di ricarica. Il testo, infatti, vieta "la previsione di termini temporali massimi di utilizzo del traffico acquistato". Finora, invece, le compagnie telefoniche fissavano un termine di 12 mesi. Se entro un anno non si era esaurito il credito accumulato in ricarica, lo si perdeva. A favore dei gestori, che tornavano in possesso della cifra non spesa. Una situazione che penalizzava soprattutto gli utenti che fanno un uso molto contenuto del cellulare, come molti anziani. Ma anche semplicemente chi dimenticasse di utilizzare una ricarica. Le associazioni dei consumatori avevano in più occasioni chiesto interventi su questo fronte. Secondo le stime dell'Adusbef, il valore complessivo del credito residuo accumulato ammonta a circa 140 milioni l'anno.

Attenzione però ai possibili aumenti delle tariffe. Il Movimento dei consumatori in generale consiglia agli utenti di telefonini di aspettare e, per il mese di marzo, di non cambiare piano tariffario, né accettare offerte di nuovi prodotti da parte del proprio operatore o di altri concorrenti. Per Federconsumatori e Adusbef "ora Agcom e Antitrust dovrebbero vigilare affinché le compagnie, costrette a rinunciare a questa rendita, non cerchino di rientrare della stessa cifra, accordandosi naturalmente in un modo tacito, per aumentare le tariffe telefoniche".

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