lunedì, marzo 26, 2007

UN UOVO DI CIOCCOLATO PIENO DI SPERANZA

Il tradizionale appuntamento pasquale con l’Ail ha avuto il sostegno di migliaia di persone: anche ad Anzio e Nettuno in molti hanno acquistato un uovo dell’associazione


La ricerca scientifica contro le leucemie ha conseguito risultati grandiosi, ma non deve fermarsi”- queste le parole del professor Franco Mandelli, uno dei maggiori ematologi mondiali, fondatore dell'Istituto di ematologia dell'Università La Sapienza di Roma e presidente dell’Ail, l’Associazione italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma. Parole che arrivano dritte al cuore e che a marzo richiamano proprio la raccolta fondi promossa dall’Ail. La speranza per i malati di leucemie si riaccende con l’uovo di Pasqua dell’associazione: dal nord al sud Italia tanta la gente che lo scorso week-end ha aderito alla tradizionale campagna di solidarietà. Ed anche sul nostro litorale i volontari sono stati accolti dai cittadini con grande calore, complice la bella giornata e la voglia sostenere la ricerca nella cure di queste malattie del sangue.
Molte persone sabato e domenica passeggiando tra le vie del centro storico di Anzio e Nettuno hanno fatto un acquisto importante firmato Ail: un uovo di cioccolato buono, gustoso, pronto per colorare la tavola pasquale e rendere felici i più golosi. “Questo appuntamento è molto importante- ci dice una signora- si tratta di un’opportunità fondamentale per rendere la vita più dolce alle persone affette da queste malattie”. Negli ultimi venti anni, grazie ai risultati straordinari della ricerca scientifica e di terapie sempre più efficaci - compreso il trapianto di cellule staminali - leucemie, linfomi e mieloma sono diventati sempre più curabili. “Ma questo risultato- spiega un volontario- non è sufficiente: l’obiettivo è curare al meglio tutti i pazienti aumentando, non solo la durata, ma anche la qualità della vita e la percentuale di guarigioni”. Nel 2006 l’Ail ha distribuito circa ottocento mila uova di cioccolato, raccogliendo quasi sei milioni di euro, offrendo così un contributo importante a medici e ricercatori che stanno determinando un cambiamento nella prognosi e nella cura di queste malattie. Il professore Franco Mandelli ha vissuto da protagonista il passaggio da un’epoca in cui il termine “leucemia” solo a pronunciarlo faceva rabbrividire, al periodo delle cure e delle fondate speranze: "Quando ho cominciato, di leucemia si moriva e basta- ha dichiarato in un’intervista- Ora grazie agli sviluppi della ricerca, abbiamo tassi di guarigione straordinari, che arrivano all'80%. È un cambiamento epocale. Ma ovviamente non basta. Dobbiamo mobilitarci, sostenendo ancora di più i grandi sforzi della ricerca, per assicurare a tutti i malati un futuro. Per questo dico a tutti: sostenete l'Ail”. (lc)

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