LEGAMBIENTE E IL MARE CHE VOGLIAMO
Dopo oltre un mese di iniziative, la scorsa settimana si è chiusa la prima Campagna Regionale “Goletta Verde nel Lazio”. A Roma il convegno finale per tracciare un bilancio delle nostre coste e puntare su una riqualificazione del litorale
Trentacinque giorni di navigazione lungo le coste laziali, decine di blitz di denuncia, otto porti dove ha attraccato la Goletta Verde, diciotto i comuni toccati. Ecco in estrema sintesi alcuni numeri che la scorsa settimana a Roma sono stati dati alla conferenza “il mare che vogliamo”, organizzata da Legambiente con il contributo dell’Assessorato all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio. Un incontro importante per chiudere e riassumere un mese di navigazione fatto lungo le coste laziali, ma anche per premiare gli elaborati vincitori del concorso “La più bella sei tu” rivolto alle scuole che hanno partecipato alla campagna.
Qualità delle acque, abusivismo, turismo di qualità, riqualificazione del litorale: tante le questioni e i problemi sui quali la campagna ha puntato i riflettori; molte anche le denunce, le riflessioni e le proposte per il futuro. “Quello della Goletta Verde nel Lazio è stato un viaggio entusiasmante –ha spiegato Cristiana Avenali, Direttrice di Legambiente Lazio- ci ha portato ad incontrare migliaia di cittadini che hanno evidenziato problemi ed opportunità del nostro mare”. I dati disponibili dimostrano come le acque laziali rimangano sotto scacco degli scarichi: il 48% dei corsi d’acqua della nostra regione presenta un cattivo stato ecologico- nel 13% dei casi addirittura pessimo- e spetta proprio al Lazio il primato nazionale per illegalità commesse a danno dei fiumi (870 complessivamente). Per far fronte a ciò la Regione ha stanziato per i prossimi tre anni circa 30 milioni di euro per le acque. Altro problema è l’abusivismo e gli ecomostri che ogni anno “spuntano” come funghi in prossimità delle spiagge. Ne è un esempio lo stabilimento balneare “Sole e luna” di Marechiaro ad Anzio. Legambiente ha contato 2.472 abusi commessi nei 24 Comuni che ricadono sulla fasciacostiera della nostra regione, per una media di sette abusi al giorno solo sulla costa. La cementificazione selvaggia non risparmia nemmeno le aree protette come Sabaudia e San Felice Circeo che da sole totalizzano 258 abusi. A Ponza invece se ne contano 76 solo nel 2004, praticamente un abuso ogni cinque giorni. Le spiagge laziali vanno poi salvaguardate dal rischio dei fenomeni erosivi: su 290 km di spiagge, ben 117 km presentano segni di erosione. Una vera e propria emergenza per molte città come quella di Nettuno, che dal 2003 lotta contro la minaccia erosione nel tratto tra il Santuario e il Poligono militare. Qual’è allora la sfida per il futuro? É veramente questo il mare che vogliamo? Occorre ridisegnare il litorale, smetterla con le colate di cemento selvagge, aumentare invece la qualità degli spazi pubblici e privati. Il nostro litorale può essere davvero “il prodotto interno lordo del nostro futuro, il potenziale inespresso della crescita, e come tale va difeso, conservato e valorizzato”.
Dopo oltre un mese di iniziative, la scorsa settimana si è chiusa la prima Campagna Regionale “Goletta Verde nel Lazio”. A Roma il convegno finale per tracciare un bilancio delle nostre coste e puntare su una riqualificazione del litorale
Trentacinque giorni di navigazione lungo le coste laziali, decine di blitz di denuncia, otto porti dove ha attraccato la Goletta Verde, diciotto i comuni toccati. Ecco in estrema sintesi alcuni numeri che la scorsa settimana a Roma sono stati dati alla conferenza “il mare che vogliamo”, organizzata da Legambiente con il contributo dell’Assessorato all’Ambiente e Cooperazione tra i Popoli della Regione Lazio. Un incontro importante per chiudere e riassumere un mese di navigazione fatto lungo le coste laziali, ma anche per premiare gli elaborati vincitori del concorso “La più bella sei tu” rivolto alle scuole che hanno partecipato alla campagna.
Qualità delle acque, abusivismo, turismo di qualità, riqualificazione del litorale: tante le questioni e i problemi sui quali la campagna ha puntato i riflettori; molte anche le denunce, le riflessioni e le proposte per il futuro. “Quello della Goletta Verde nel Lazio è stato un viaggio entusiasmante –ha spiegato Cristiana Avenali, Direttrice di Legambiente Lazio- ci ha portato ad incontrare migliaia di cittadini che hanno evidenziato problemi ed opportunità del nostro mare”. I dati disponibili dimostrano come le acque laziali rimangano sotto scacco degli scarichi: il 48% dei corsi d’acqua della nostra regione presenta un cattivo stato ecologico- nel 13% dei casi addirittura pessimo- e spetta proprio al Lazio il primato nazionale per illegalità commesse a danno dei fiumi (870 complessivamente). Per far fronte a ciò la Regione ha stanziato per i prossimi tre anni circa 30 milioni di euro per le acque. Altro problema è l’abusivismo e gli ecomostri che ogni anno “spuntano” come funghi in prossimità delle spiagge. Ne è un esempio lo stabilimento balneare “Sole e luna” di Marechiaro ad Anzio. Legambiente ha contato 2.472 abusi commessi nei 24 Comuni che ricadono sulla fasciacostiera della nostra regione, per una media di sette abusi al giorno solo sulla costa. La cementificazione selvaggia non risparmia nemmeno le aree protette come Sabaudia e San Felice Circeo che da sole totalizzano 258 abusi. A Ponza invece se ne contano 76 solo nel 2004, praticamente un abuso ogni cinque giorni. Le spiagge laziali vanno poi salvaguardate dal rischio dei fenomeni erosivi: su 290 km di spiagge, ben 117 km presentano segni di erosione. Una vera e propria emergenza per molte città come quella di Nettuno, che dal 2003 lotta contro la minaccia erosione nel tratto tra il Santuario e il Poligono militare. Qual’è allora la sfida per il futuro? É veramente questo il mare che vogliamo? Occorre ridisegnare il litorale, smetterla con le colate di cemento selvagge, aumentare invece la qualità degli spazi pubblici e privati. Il nostro litorale può essere davvero “il prodotto interno lordo del nostro futuro, il potenziale inespresso della crescita, e come tale va difeso, conservato e valorizzato”.
ps: Che ne pensate? L'avreste mai detto che il Lazio è nella morsa degli scarichi. Altro che mare pulito e bandiere blu. Qui ci vuole proprio una bandiera nera!
1 commento:
Sono stato per molto tempo con Legambiente. Un'associazione molto seria.
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