mercoledì, gennaio 31, 2007

WEEK-END AL CINEMA
Blood Diamond...



Dal Corriere della Sera

E' arrivato anche in Italia il nuovo sistema operativo di Microsoft

Windows Vista: perché sì e perché no
Più bello, più sicuro e più facile. Ma attenti alla versione da scegliere: ce ne sono ben 13, con prezzi e funzioni molto diversi

Il «giorno più importante della storia di Microsoft» (come lo ha definito con enfasi l’azienda stessa) è arrivato: Windows Vista è nei negozi, e si porta dietro anche Office 2007 .Il nuovo Windows arriva cinque anni dopo il precedente Xp. Il suo sviluppo è costato più di 4 miliardi di euro, ha dato lavoro a 8 mila persone, è stato vivisezionato da 5 milioni di esperti nel mondo. Come tutti i prodotti di Bill Gates ha già diviso esperti e appassionati. Per i detrattori di Microsoft non offre nulla di diverso da quello che da tempo si trova sui concorrenti Apple e Linux.
Un gruppo di artisti si esibisce a New York intorno al logo Microsoft (Reuters)In verità, basta una rapida prova per mettere tutti d'accordo: Vista è il Windows più attraente, sicuro e facile da usare mai presentato. C'è una nuova funzione di ricerca che consente di trovare al volo, senza attese, documenti, immagini e video. Una procedura di avvio e chiusura rapida cancella i classici (e mai amati) momenti con la scritta «Attendere, prego». La nuova grafica, ribattezzata Aero, azzera l'invidia che separava il mondo Windows dai più stilosi Apple: trasparenze, animazioni e finestre tridimensionali si sprecano. E poi si rafforza l’attenzione al discorso sicurezza: una faticosa rimonta per cancellare la brutta fama dovuta a versioni di Windows (come la sciagurata Millennium) inadeguate alle insidie di Internet. Vista è equipaggiato a dovere contro virus, spioni e malintenzionati. Con le dovute cautele, ovviamente.
Le contropartite però non mancano. Per girare a dovere, Vista ha bisogno di potenza e soprattutto di tanta, tanta memoria. Un Gigabyte di Ram, meglio due. I computer adeguati a Vista costeranno di più, in controtendenza con la cronica discesa dei prezzi nel settore. E anche Windows non è in vendita a prezzi di saldo: si va dai 149 euro (versione Basic) ai 599 della Ultimate. Già, le versioni: ce ne sono ben tredici. Non per tutti sarà facile azzeccare quella giusta.
Paolo Ottolina
STORIA DI PICCOLI SOLDATI MAI STATI BAMBINI

All’Alberghiero di Lavinio una conferenza sui “child-soldiers”. All’incontro presenti Viviana Valastro e Rita Rossi, membri del “Save the Children”. Inoltre la testimonianza di John Baptist Onama ex-bambino soldato in Uganda

Bambini in guerra, vittime e carnefici: nel mondo sono mezzo milione i minori che combattono negli eserciti regolari e nei gruppi armati di 85 paesi del mondo. Costretti ad uccidere, a decidere della vita altrui. Un’infanzia- la loro- violata, negata e rubata: ragazzi cresciuti troppo in fretta e catapultati in un mondo di odio e dolore, dove le guerre le scatenano i “grandi” ma a doverle combattere sono spesso i bambini, dai 7 ai 18 anni, di entrambi i sessi.
Reclutati, spediti al fronte, abbandonati al fuoco nemico: questo è il destino dei “baby-soldiers”, un fenomeno globale di dimensioni rilevanti, tema centrale della conferenza che si è tenuta questa settimana all’istituto Alberghiero “Marco Gavio Apicio” di Lavinio. L’iniziativa rientra nel progetto “ L'infanzia negata: dall'inferno di Terezin ai bambini dannati di oggi"- una rivisitazione della Shoah non circoscritta alla sola giornata della Memoria del 27 gennaio- lanciata dallo staff dei docenti dell’Alberghiero con il patrocinio del Comune di Anzio. A presenziare l’incontro Viviana Valastro e Rita Rossi, esponenti dell’Organizzazione per i diritti dei bambini “Save the Children” e John Baptist Onama, ex bambino soldato, oggi docente di Europrogettazione per lo sviluppo alla facoltà di scienze politiche dell’Università di Padova. Onama è nato in Uganda (Africa Orientale), a tredici anni è stato costretto ad indossare una divisa e ad imbracciare un kalashnikov. Ha visto violare i suoi diritti umani, ha dovuto combattere ed uccidere. Oggi si batte per assicurare a tutti i bambini un’infanzia dignitosa .
Il fenomeno dei bambini-soldato colpisce soprattutto l’Africa, dove sono 120 mila i ragazzi reclutati nelle forze armate. John B. Onama ha raccontato gli orrori del suo Paese, squarciato dal 1986 da una lotta tra l’esercito regolare e i guerriglieri del LRA (Lord's Resistance Army), capeggiati da Joseph Kony, a cui nel 1997 si è aggiunta la resistenza delle Forze Islamiche alleate. Spalleggiati dal regime sudanese- che dà rifugio e procura armi al LRA- gli uomini di Kony imperversano nelle province settentrionali dell’Uganda, uccidendo uomini, violentando donne e sequestrando bambini. Questi, se molto piccoli vengono impegnati come trasportatori oppure vengono arruolati. “Agli occhi dei guerriglieri i bambini sono facili da manipolare- ha spiegato John B. Onama- e, soprattutto, non chiedono di essere pagati, richiedono razioni minime rispetto agli adulti e sono spesso schierati in prima linea, per liberare il campo da eventuali mine anti-uomo ed aprire la strada alle truppe adulte”.
Quello dell’Uganda non è un caso isolato, il fenomeno dei “baby-soldiers” vede coinvolti altri Paesi come Congo, Sierra Leone, Somalia, Costa d’Avorio, Sudan, Colombia, Cambogia, Filippine, Afganistan, Stati Uniti.... Anche le ragazze sono arruolate come “militari”: vengono rapite, vendute a gruppi armati, stuprate. Se tornano a casa vengono trattate come prostitute e cacciate via. In Etiopia, per esempio, si stima che le donne e le bambine costituiscano il 25-30% delle forze di opposizione armata. Povertà e miseria, assenza di un solido apparato statale e carenza di strutture scolastiche, sono la premessa e la conseguenza di anni di anni di guerra o di devastanti conflitti armati. “Per questo Save the Children – dice Rita Rossi- ha lanciato la campagna “Riscriviamo il Futuro” per garantire il diritto all’istruzione agli otto milioni di bambini nei paesi in guerra o post-conflitto entro il 2010. Andare a scuola vuol dire imparare a leggere e a scrivere, a riconoscere le mine anti-uomo, ad evitare di farsi arruolare e soprattutto significa vivere una parte della giornata nella normalità e in un posto di sicuro”. Grazie proprio all’istruzione John B. Onama si è salvato: dopo essere fuggito dalle fila del LRA è riuscito a completare gli studi primari presso la scuola gestita dai padri cambogiani. A fine conferenza gli studenti dell’Alberghiero hanno rivolto una serie di domande ai relatori ed hanno poi letto le testimonianze di alcuni baby-soldiers. Un monito per non dimenticare che in tutto il mondo vi sono giovani ai cui è stato negato il diritto all’infanzia, non sono stati mai bambini. (lc)

mercoledì, gennaio 24, 2007

LE ARANCE DELLA SALUTE PER COMBATTERE IL CANCRO

Un’arancia contro il cancro. Torna anche quest’anno l’appuntamento con la solidarietà firmato Airc- l’Associazione Italiana per la Ricerca contro il Cancro- che sabato, 27 gennaio, sarà presente con i suo volontari in 2500 piazze italiane per distribuire le arance della salute. Sul nostro litorale gli stand dell’associazione saranno presenti a Nettuno sul lungomare G. Matteotti, ad Anzio in Piazza Pia ed a Lavinio in via di valle schioda- centro ecumenico Parrocchia S.Anna-S.Gioacchino. Con un piccolo contributo di otto euro sarà possibile dare un aiuto concreto alla lotta contro il cancro e portare a casa un bel sacchetto di frutta fresca. I fondi raccolti serviranno, infatti, per finanziare la ricerca oncologica e sostenere i progetti regionali dell’associazione.
Come di consueto le reticelle di arance- donate all’Airc dalla Regione Sicilia- saranno accompagnate da un opuscolo in cui verrà spiegato perché la prevenzione inizia a tavola e quali sono le regole per uno stile di vita corretto. È chiaro ormai che le abitudini alimentari sono strettamente collegate alla salute dell’individuo ed è per questo che una dieta adeguata può svolgere un ruolo determinate nel prevenire l’insorgenza dei tumori. Simbolo di una sana alimentazione è “l’arancia”, che l’Airc ha scelto come ambasciatrice della sua campagna. Questo frutto contiene un enorme patrimonio antiossidante, la sua vitamina C protegge il sistema cardiovascolare e rafforza le difese immunitarie. Per questo l’arancia è il frutto più adatto nella prevenzione oncologica. Lo scorso anno grazie alla generosità della gente sono stai raccolti 4.000.000 di euro, una cifra importante che ha permesso di finanziare i progetti nel settore delle cure. Anche quest’anno la solidarietà ci chiama, un piccolo gesto può aiutare a sconfiggere il cancro.

venerdì, gennaio 19, 2007

Londra raccontata in click

Volete fare un bel viaggio ma non sapete dove andare? Vi consiglio di visitare Londra, è una città bellissima: un mix di architettura antica e moderna, una capitale ospitale, giovane, frenetica, piena di vita. Una metropoli che non soffoca ma che grazie ai suoi immensi parchi regala attimi di pace e tranquillità.Per l'occasione vi metto on line un mini-video. In realtà si tratta di una sorte di galleria fotografica: la foto coglie l'attimo, ruba emozioni e regala nuove emozioni, e così ho pensato di farvi conoscere, attraverso il click della mia macchina fotografica, questa meravigliosa città inglese.

mercoledì, gennaio 17, 2007

Al MacWorld expo Steve Jobs svela le grandi novità della mela

Il futuro digitale dalla strada al salotto:l'Apple lancia I-Phone e l'Apple tv

San Francisco- L’Apple, l’eterna rivale di Bill Gates, sorprende tutti nemici ed amici. La casa della mela presenta al Consumer Elettronics Show di San Francisco due super-chicche tecnologiche, frutto dell’era digitale e della convergenza: l’I-phone e l’Apple-tv. Steve Jobes, patrono del colosso informatico, crede nel lancio delle sue nuove creature. “Siamo qui per scrivere un pezzo di storia”, ha detto alla platea presente al MacWorld expo .
I-PHONE- Nasce dalla fusione di I-pod e telefono cellulare. Il nuovo apparecchio è’ in grado di immagazzinare migliaia di mp3, video e programmi televisivi. “Your life in your pocket”, ha detto ridendo Jobs. Il cellulare-computer-iPhone sta in un palmo di mano, è tutto un unico schermo che “non funziona con uno stilo, ma con le dita, grazie a un sistema multi-touch”. E’ dotato di un software OsX per navigare su internet, ha una fotocamera da 2 megapixel, la possibilità di chattare live, scaricare musica, film e programmi televisivi con il browser Safari, inviare email e navigare sulle Google maps. Le batterie assicurano 5 ore di utilizzo multimediale e 16 se ci si limita all'ascolto musicale. Il costo sarà di 499 dollari per il modello da 4Gb e di 599 per il modello da 8Gb. Negli Usa arriverà a giugno, in Europa in autunno. Jobs è convinto: “Con questo prodotto rivoluzionario abbiamo fatto un salto in avanti di almeno 5 anni rispetto alla concorrenza”. Con l’iPhone la società di Cupertino punta a conquistare un ruolo da protagonista nel mercato dei dispositivi portatili, sfruttando la popolarità dell’iPod per sfidare colossi della comunicazione mobile come Nokia, Sony e Motorola. “Contiamo di conquistare l’1% del mercato entro il 2008”, ha detto il “boss”. Vale a dire vendere almeno 10 milioni di pezzi.
Apple tv- La seconda novità presentata Consumer Elettronics Show di San Francisco è l’Apple tv, un dispositivo che permette di vedere contenuti scaricati da internet sullo schermo del televisore di casa. E’ la vera risposta alla Xbox 360 di Bill Gates nella sfida per conquistare il salotto di casa. La “Apple tv”, disponibile da febbraio, costerà 299 dollari, avrà porte USB2 e ethernet, sarà wi-fi, e dotata di un hard disc da 40 Gigabyte, il tutto pilotato da un processore Intel e connesso via wireless. Grazie alla connessione fino a 5 computer di casa, sarà possibile scaricare musica, videoclip, ma anche film e show televisivi da iTunes (il negozio on-line della Apple).

martedì, gennaio 16, 2007

Un po' di musica con Gianna Nannini: "Sei nell'anima"



Una riflessione dopo il "caso Erba" (Dal sito dell' http://www.odg.it/)
Lorenzo Del Boca, Presidente dell'odg, scrive:
Adesso che per il delitto di Erba sono stati individuati i veri responsabili, dovrebbe aprirsi un serio esame di coscienza sul modo di lavorare dei giornalisti. Forse pubblichiamo articoli e mandiamo in onda interviste con troppa superficialità. Assecondando il bisogno di assicurare quantità industriali di parole e di espressioni ad effetto piuttosto che la necessità di valutare le conseguenze che le nostre valutazioni comportano. Nel caso di Erba, il primo giorno, per raccontare una strage bestiale non si è esitato a indicare il responsabile in Azouz Mazouk, marito, padre, genero e vicino di casa delle vittime. Poco margine per i dubbi, pochi condizionali e nessun interrogativo. Non si trattava di un'ipotesi ma, piuttosto, di una certezza. Un emigrato.. con precedenti penali.. appena uscito dal carcere.. scappato chissà dove… c'era da dubitarne? E, infatti, i quotidiani hanno "raddoppiato" le cronache con commenti sull'efferatezza dell'indulto che aveva lasciato liberi stupratori e assassini, con licenza di ricominciare daccapo con le loro nefandezze. Non tutto è dovuto alla responsabilità dei giornalisti. I colleghi cronisti, evidentemente, sono stati tratti in inganno dalle prime mosse degli inquirenti che cercavano Azouz Mazouk. Ma, poi, hanno tratto convinzioni granitiche assolutamente spropositate e, alla luce della conclusione della vicenda, anche assolutamente sbagliate.
E' doverosa una maggiore prudenza nel trattare episodi che coinvolgono (e compromettono) la vita della gente. Non è il caso di scomodare detti evangelici che pretendono di "non fare agli altri ciò che non vorresti sia fatto a te" ma, a volte, non è inutile mettersi nei panni delle vittime per verificare se tutti gli aggettivi che usiamo risultano opportuni. Adesso che il caso sembra chiuso con la confessione, prova regina, dei presunti responsabili, rimangono le pagine dei giornali dei giorni immediatamente successivi al delitto che accusano un poveraccio e rappresentano un atto d'accusa per noi stessi. Soltanto il Corriere della Sera ha sentito il bisogno di scusarsi per aver sbattuto il mostro in prima pagina.
I giornalisti non hanno la verità in tasca, la cercano sempre ed è bene che lo facciano senza la presunzione di poterla trovare in fretta. Quando pubblicano i loro articoli offrono ai lettori, agli ascoltatori e ai telespettatori quella particella di verità che sono riusciti a documentare fino a quel momento, tenuto conto del tempo che è sempre poco e delle informazioni che sono sempre offerte in modo troppo interessato. A volte si pubblica di un condannato in primo grado che, fino a quel momento, è colpevole. Poi, magari, quella stessa persona viene assolta nel processo d'appello e allora si dà conto che, da quel momento, è un innocente, anzi, vittima di un'ingiustizia. Qual è la verità? Il suo senso e il suo valore possono cambiare anche radicalmente in breve tempo. Per questo non guasta un poco di attenzione in più. Il lasciarsi avvinghiare da qualche dubbio - considerare che quello che sembra non necessariamente è ciò che - aiuterebbe a commettere meno errori e a esercitare un giornalismo più professionale.


ps: Nell'articolo di Del Boca ho messo in grassetto le frasi che a mio avviso dovrebbero far riflettere noi ragazzi, aspiranti giornalisti.

domenica, gennaio 14, 2007

Ciao a tutti,

curiosando su you-tube ho trovato uno spot pubblicitario del '97. Guardatelo e ditemi se vi piace.
E' proprio vero nella vita conta veramente tanto "correre", nel senso che non bisogna mai fermarsi, occorre sempre andare avanti...."non importa essere leoni o gazzelle, importa solo correre".

Aiuto mi tocca studiare... Gli esami sono alle porte!


Qualche parola di conforto:

Bacon: "Alcuni libri vanno assaggiati, altri divorati e alcuni, rari, masticati e digeriti".


Dickinson:
"Nessun vascello c'è che, come un libro, possa portarci in contrade lontane".

Flaubert: "Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi o, come gli ambiziosi, per istruirvi. No, leggete per vivere".

Kakfa: "Di una cosa sono convinto: un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che c'è dentro di noi".

Wilde: "Il poeta puo' sopportare tutto, tranne un errore di stampa".

Cicerone: "I libri sono l'alimento della giovinezza e la gioia della vecchiaia".

...Comunque che Fatica...


giovedì, gennaio 11, 2007

E ora due risate


Vi metto on line un video che mi ha inviato una mia amica. Fatevi due risate con questi gatti:


Adriano Celentano:" Pena di morte, e la croce di Pannella".

Il cantante italiano giornalista per un giorno: oggi il Corriere della Sera ha pubblicato un articolo in cui Celentano propone alcune riflessioni sul caso Pannella. Il leader dei radicali viene elogiato per la sua "battaglia anti-patibolo", anche se non mancano "frecciatine" sull'intervento del politico al programma Buona Domenica.
Secondo il molleggiato è " lodevole da parte della Perego aver scelto di dedicare al tema della pena di morte la puntata di Buona Domenica", poco lodevole il non aver fatto parlare quasi mai Pannella. "Ma la Perego non gli dà la parola- scrive Celentano nel suo articolo- Non si rende conto che l’attenzione del pubblico a casa è in paziente attesa di ciò che dirà il promotore di questa nobile battaglia. La Perego è distratta e forse anche un po’ confusa, perché dice: «Bello questo scambio di battute fra Sgarbi e Pannella » quando invece a parlare è stato soltanto Sgarbi". Quando però viene data la parola al leader dei radicali, questi fa un commento pesante su Vittorio Sgarbi: si accendono gli animi trai gli ospiti in studio e alla fine l'argomento centrale della puntata finisce in secondo piano.
Ecco allora che Celentano-giornalista riporta in primo piano il tema: scrive il suo pensiero, il suo no alla pena di morte e si chiede cosa sarebbe successo se Bush fosse intervuto prima che il cappio avesse stretto la gola di Saddam . Il cantante italiano punta il dito contro il Presidente degli Stati Uniti d'America: l'uomo "che quando era governatore del Texas non ha mai neanche una volta graziato un condannato, neppure dietro le suppliche e le implorazioni di Papa Giovanni Paolo II". Invece della condanna a morte, al Rais poteva essere dato l'ergastolo: in cella Saddam "avrebbe potuto spendere il suo tempo di espiazione, magari, per portare la pace fra i sunniti e gli sciiti". "A volte- scrive Celentano- il più bel fiore, nasce proprio dal fango".
Per chi è interessato il link dell'articolo di A. Celentano:

martedì, gennaio 09, 2007

TORNA LA VOGLIA DI CINEMA A 2,50 EURO

Il grande cinema a due euro e mezzo: increndibile ma vero! Torna “Voglia di cinema”, l’iniziativa realizzata dall'Associazione Nazionale Esercenti Cinema (Anec) con il sostegno della Regione e della Provincia di Roma. Per tutto il 2007, nei giorni di martedì e mercoledì, il costo del biglietto è bloccato a 2,50 euro in tutti i cinema delle province del Lazio ad eccezione del comune di Roma. L’offerta inizia martedì 17 gennaio. Sul nostro litorale i cinema che aderiscono all’iniziativa sono: “Il Lido” e “Il Moderno” di Anzio.
Anche quest’anno la programmazione rivolgerà una particolare attenzione ai film italiani ed europei: in molte occasioni, opportunamente annunciate, registi, attori ed altri operatori del nostro cinema incontreranno il pubblico in sala. “Nel Lazio e a Roma avevamo dimenticato di essere gente di cinema - ha detto il presidente della Regione, Piero Marrazzo - In 130 mila lavorano nel mondo dell'audiovisivo, una delle miniere economiche di questa Regione. Anche per questo il 2007 sarà la consacrazione della Festa del cinema di Roma e partirà la Festa della fiction". L’iniziativa ha un duplice obiettivo: far riscoprire al pubblico la centralità della sala cinematografica e soprattutto dare importanza anche alla provincia garantendo un’ampia offerta e diffusione di spettacoli di qualità. Nel 2006 “Voglia di cinema” ha registrato un aumento di 180 mila presenze nelle sale, di cui 102 mila nelle giornate interessate dalla promozione e le altre durante i consueti orari di programmazione a prezzo standard, segnalando quindi un importante effetto traino. "I dati portano all'attenzione di due importanti fenomeni - spiega l'assessore regionale alla Cultura, Spettacolo e Sport, Giulia Rodano - innanzitutto il prezzo ridotto ha consentito il ritorno in sala delle famiglie e poi in generale abbiamo riscontrato un forte aumento degli ingressi nei cinema. Sono cresciute le piccole sale di provincia ed è cresciuto il cinema di qualità".
Dal Corriere della Sera





lunedì, gennaio 08, 2007

La guerra del Gas continua.......a rischio Germania e Polonia



Il futuro della comunicazione wire-less è nel WiMax

(Dal sito del Corriere della Sera)

CHE COS'E' - Il WiMax (Worldwide Interoperability for Microwave Access), uno standard per le comunicazioni wireless noto anche con il codice IEEE 802.16 (in particolare la versione che si è diffusa commercialmente all'estero è la 802.16d), promette di ridurre sensibilmente i costi e aumentare la disponibilità delle tecnologie wireless a banda larga.

COME IL WI-FI, PIU' DEL WI-FI - Una singola antenna consentirà (a livello teorico) di coprire un area di 50 chilometri, con banda fino a 74 Mbps (Megabits per secondo). Ben superiore, dunque, come portata alle connessioni Wi-Fi, limitate a poche decine-centinaia di metri. Secondo il Wi-Max Forum, un consorzio di oltre 300 aziende, entro pochi anni questo standard si imporrà come alternativa economica alle linee xDSL e agli altri tipi di accesso ad Internet su cavo, incluse le altre soluzioni di connettivitá di tipo cablato o wireless, proposte attualmente per coprire l'«ultimo miglio».

ALL'ESTERO - Negli ultimi anni in paesi come la Francia, la Germania, la Spagna e il Regno Unito sono state lanciate offerte commerciali con velocità e prezzi paragonabili all'Adsl (velocità fino a 4 Mbps e tariffe flat di alcune decine di euro al mese). L'uso del Wi-Max è considerato molto importante per ridurre il cosiddetto "digital divide" (divario digitale) in quelle aree del Paese in cui le tecnologie di accesso su cavo non sono state finora sostenibili per le aziende a causa dei costi del cablaggio.

I PROBLEMI IN ITALIA - In Italia il ritardo accumulato finora nel lancio della nuova tecnologia era dovuto essenzialmente alle frequenze su cui andrà a operare, che erano di proprietà del ministero della Difesa e destinate ad un uso militare. Secondo alcuni analisti, l'altro freno al lancio finora era costituito dai timori delle compagnie di telefonia mobile, che hanno pagato a carissimo prezzo le licenze Umts e che temono la nuova tecnologia, potenziale concorrente anche sul mercato della telefonia mobile. C'è da da dire, però, che rispetto al segnale Umts il WiMax è limitato nel passaggio dell'utente tra antenne diverse e, in particolare, potrebbe non funzionare su veicoli in movimento che viaggiano a oltre 120 km/h.
Le tecnologie del 2oo7 in mostra a Las Vegas

Las Vegas, la città delle mille luci e del divertimento, accoglie quest’anno il "Consumer Electronics Show", la principale manifestazione che presenta la tecnologia destinata al mercato dei consumatori. Il tema principale del 2007 è la condensazione di personal computer e televisione e l’istituzione di un punto di incontro tra i due mercati: la web-tv. I programmi abbandonano l'apparecchio televisivo per giungere sul computer grazie alla tecnologia Iptv, e sul cellulare via WiMax.
Al Ces occuperanno un posto centrale anche le nuove generazioni di televisori ad alta definizione e la tecnologia Sed (surface-conduction electron-emitter display), nata da una partnership tra Canon e Toshiba, che garantisce prestazioni superiori rispetto agli apparecchi Lcd. Un'altra innovazione – limitata però al mercato americano – è il TiVo Home Movie Service, che crea una rete sociale tra gli utenti permettendo lo scambio di file video ottenuti attraverso il registratore digitale Tivo, molto diffuso negli Stati Uniti. Interessante è anche il progetto eCoupled promosso da un gruppo di aziende, tra cui Motorola, che ha l'obiettivo di creare un unico caricabatterie wireless, compatibile con tutti i dispositivi mobili, eliminando così fili e alimentatori.

sabato, gennaio 06, 2007

Invito al Cinema...

Ciao a tutti, ieri sera ho visto "Casino Royale": un film veramente eccezionale. Andatelo a vedere. Vi metto on line un bellissimo video che ho trovato su You tube

Buona Befana a tutti.

"Abbiamo ricevuto il suo curriculum ed è stata selezionata tra molte per aspetto e presenza. Quindi passi per il ritiro della scopa, è assunta".

Dopo 300 anni addio alle parrucche nei tribunali britannici.


Arriva un’ondata di cambiamento nei tribunali britannici: dopo trecento anni va in pensione il tradizionale parruccone bianco di crine di cavallo, che giudici e avvocati tengono in testa, come una corona, durante i processi. Dopo un'approfondita indagine sull'argomento, Lord Philips, Chief Justice dei Law Lords (cioè della massima istituzione giudiziaria nazionale), ha stabilito che la parrucca scomparirà dai processi civili, pur restando per il momento in quelli penali. Studi e sondaggi rivelano che i cittadini, a causa appunto delle parrucche, considerano la magistratura scollegata dalla realtà, dubitando di potere avere giustizia da giudici dall'aspetto così sorpassato, antiquato e - come scrive il Guardian - "ammuffito".

La parrucca venne importata in Gran Bretagna da Carlo II verso la fine del diciassettesimo secolo. In realtà era una moda copiata dalla Francia di Luigi XIV (wig, parrucca in inglese, è l'abbreviazione di periwig, dal francese perruque). A Londra, per un po', l'indossarono tutti, poi, come tante mode d'importazione, passò e la conservarono solo giudici e avvocati. Nel 1780 a quella lunga si sostituì una versione più corta (nei tribunali civili; in quelli penali solo nel 1840). Fra poco, dopo tre secoli, non vedremo più neanche quella, è un altro pezzo di Old England che scompare. (lc)

venerdì, gennaio 05, 2007

L'Assurdità della guerra raccontata in una canzone.