WEEK-END AL CINEMA
venerdì, aprile 20, 2007
1987-2007: AUGURI SIMPSON
I Simpson, la famiglia meno politically correct dell'immaginario cartoon, celebra un compleanno storico: 20 anni. Una data epocale della televisione tutta, che rende I Simpson la serie animata più longeva del piccolo schermo in attesa di vedere trasmessa a maggio la 400esima puntata della serie in America e in vista del debutto al cinema previsto per luglio nelle sale americane.
In Italia, la celebrazione più importante avverrà nel corso del Telefilm Festival, dall'11 al 13 maggio a Milano, nelle sale dell'Apollo SpazioCinema, dove accorreranno i fans da tutta Italia per assistere alla maratona di episodi cult e inediti, vedere in anteprima esclusiva uno spezzone del film in uscita a luglio in America e cibarsi delle frittelle originali ingurgitate da Homer nel corso del serial-cartoon.
In Italia, la celebrazione più importante avverrà nel corso del Telefilm Festival, dall'11 al 13 maggio a Milano, nelle sale dell'Apollo SpazioCinema, dove accorreranno i fans da tutta Italia per assistere alla maratona di episodi cult e inediti, vedere in anteprima esclusiva uno spezzone del film in uscita a luglio in America e cibarsi delle frittelle originali ingurgitate da Homer nel corso del serial-cartoon.
Il cartoon-cult ideato da Matt Groening ha esordito per la prima volta il 19 aprile del 1987 sulla Fox, come una sorta di "tappabuco" del palinsesto all’interno del Tracey Ullman Show, con l'episodio Good Night: un successo tale da spingere i dirigenti del network a dedicargli uno spazio tutto suo a partire dal 1989. Puntata dopo puntata la serie conquista pubblico, ma anche l’attenzione dei critici televisivi, di psicologi, sociologi, fumettisti. A distanza di 20 anni continua ad essere il carttoon più visto.
mercoledì, aprile 18, 2007
PROFESSIONE GIORNALISTA
Roma, 17 aprile 2007. Aumentano le sanzioni per i giornalisti ma, per chi pubblichera' atti vietati, non scattera' il carcere. Controlli piu' severi da parte della Corte dei Conti sulla gestione amministrativa delle intercettazioni. Sono queste le novità principali introdotte nel disegno di legge messo a punto dal ministro della Giustizia Clemente Mastella e approvato oggi dalla Camera praticamente all'unanimita': 447 si', 7 astenuti, nessun voto contrario.
AUMENTANO DIVIETI E SANZIONI - Sarà sempre piu' difficile pubblicare sui giornali i contenuti delle intercettazioni. Il testo, che passa ora all'esame del Senato, vieta infatti la pubblicazione, anche parziale o riassunta, di tutti gli atti di indagine, almeno fino all'inizio del processo. E questo vale anche per le intercettazioni in generale, per i flussi telematici e per il traffico telefonico. Non sara' possibile neanche sintetizzarne il contenuto. Vietatissima anche la pubblicazione di tutte le parti di ordinanza di custodia cautelare che riportano il contenuto delle telefonate intercettate e delle intercettazioni che riguardano persone estranee ai fatti del processo o che, comunque, risultano irrilevanti ai fini del procedimento. Oltre ai divieti, aumentano anche le multe per i cronisti. Quelli che pubblicheranno atti vietati rischieranno l'arresto fino a 30 giorni o l'ammenda da 10 mila a 100 mila euro. La norma attuale del codice penale (art. 684) prevede invece l'ammenda da 51 a 258 euro. Il carcere però resta comunque per tutti quei giornalisti che metteranno in pagina informazioni raccolte illecitamente: da sei mesi a quattro anni.
I POTERI DEL GARANTE - I poli hanno discusso a lungo su questo. Alla fine l'ha spuntata la Cdl: il Garante per la privacy dovrà intervenire e ordinare, a spese dei responsabili, la pubblicazione dell'ordinanza che accerta l'illecito commesso dal cronista su uno o più mezzi di informazione. L'ordinanza dovrà poi essere trasmessa anche all'Ordine dei giornalisti, che potrà disporre le sanzioni disciplinari del caso.
VIETATI ANCHE I DOSSIER - Ogni notizia raccolta illecitamente non potrà essere pubblicata e dovrà essere conservata in un archivio riservato per venire poi distrutta dopo cinque anni. Se pero' questo materiale verra' acquisito ad un procedimento penale per la distruzione si dovra' aspettare o la sentenza definitiva, o la prescrizione del reato. Il carcere per chi detiene questa documentazione illecita potra' andare da sei mesi a quattro anni. Responsabile dell' archivio segreto sara' il procuratore capo o un suo delegato.
SI RIDUCONO I CENTRI DI ASCOLTO - I centri d'ascolto saranno ridotti drasticamente dagli attuali 163 a 26: uno per ogni distretto di corte d'Appello. Il ministro della Giustizia dovra' determinare una sorta di canone annuo per rimborsare i gestori che fanno fronte alle richieste di intercettazioni e di tabulati sul traffico telefonico. Ogni procura, infine, entro il 31 marzo, dovra' inviare al Guardasigilli una relazione sulle spese sostenute sul fronte delle intercettazioni, che dovra' essere trasmessa alla Corte dei Conti per il controllo sulla gestione amministrativa. La magistratura contabile, cioe', potra' dire la sua su eventuali spese folli o inopportune. Ma non potra' entrare nel merito delle decisioni. (ANSA).
martedì, aprile 17, 2007
VALENCIA RACCONTATA DALL'ARCHITETTO CALATRAVA
La scorsa settimana sulla rivista "I Viaggi" del quotidiano la Repubblica è stato dedicato un articolo alla città di Valenzia dove dal 16 aprile fino al 7 luglio si terrà la Coppa America di vela. Un'occasione per visitare il più grande centro scientifico e culturale d'Europa nel segno dell'architetto Calatrava.
"Valencia- scrive il giornalista di Repubblica Alessando Oppers- ha la fortuna di aver dato i natali a uno degli architetti oggi più quotati al mondo. Santiago Calatrava è nato a Valencia e ha cambiato il volto di Valencia. Per secoli la torre del Miguelete, il campanile gotico della Cattedrale, era stato il simbolo della terza città spagnola. Oggi non più. Il passato resta lì, rispettato e ammirato nei monumenti del vecchio centro storico. Il presente e il futuro si estendono lungo due chilometri su una superficie di 350mila metri quadrati ed hanno le forme armoniose della spettacolare "Ciutat de les Arts i de les Ciencies". Un progetto che sta prendendo corpo, pezzo per pezzo, da dieci anni a questa parte, e che ancora manca di alcuni elementi per essere completato: un edificio chiamato "Ágora", ideato per svolgere le funzioni di "piazza coperta" (la sua inaugurazione è prevista molto presto), e tre grattacieli, uno dei quali sarà il più alto di Spagna. Tutto con la stessa firma, quella del valenziano più famoso del mondo: proprio mentre ridisegna la sua città, Calatrava sta anche realizzando il nuovo "transportation hub" nella zona del World Trade Center di New York, il quarto ponte sul Canal Grande a Venezia, ed ha appena presentato il progetto per la nuova Città dello sport di Roma.Ma già ora, pure incompleta, per i milioni di visitatori che richiama ogni anno, la "Ciutat" di Calatrava è il fiore all'occhiello di un centro urbano che ha scelto di fare un salto rapidissimo e vertiginoso verso la modernità.
Un'architettura che è pura poesia, è armonia delle forme, è un'esplosione di fantasia che interpreta la natura in maniera ardita e bizzarra. Cemento e cristallo, con la complicità di grandi specchi d'acqua, fondamentali per creare la sensazione di essere immersi in un paesaggio da sogno. La città di Calatrava è l'emozione di un'alba o di un tramonto, è l'armonia delle linee sinuose, ma è anche il più grande centro di diffusione scientifica e culturale d'Europa".
domenica, aprile 15, 2007
MARCO TRAVAGLIO: LA SCOMPARSA DEI FATTI
Alla trasmissione televisiva di Rai Tre, Che tempo fa, Fabio Fazio intervista il giornalista Marco Travaglio, autore del Libro La Scomparsa dei fatti in cui Travaglio dimostra come l'informazione in Italia, salvo rarissime eccezioni, abbia del tutto smarrito la sua funzione originaria. Le notizie scompaiono, mentre le opinioni si sono trasformati in fatti.
sabato, aprile 14, 2007
venerdì, aprile 13, 2007
IL SITO DELL'ODG SI RINNOVA:
NUOVA RUBRICA DAL TITOLO DOMANDE E RISPOSTE
Nel sito internet del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti è disponibile una nuova sezione denominata “Domande e Risposte” in cui sono state pubblicate una serie di risposte standard a quesiti di carattere generale, che vengono posti frequentemente ai nostri uffici. Tale iniziativa intende offrire uno strumento agile e veloce a tutti coloro che cercano risposte alle domande più frequenti e generali sulla professione.
mercoledì, aprile 11, 2007
Dal sito del Corriere della Sera
Riusciranno le drammatiche immagini dei campi profughi, dei villaggi bruciati e della devastazioni causate dalla guerra civile in Darfur a piegare la testardaggine del governo sudanese e costringerlo ad accettare il contingente di pace delle Nazioni Unite finora ostinatamente rifiutato? Google - il motore di ricerca che in pochi anni si è dimostrato il migliore e il più usato al mondo - ha messo in rete nelle sue pagine Google Earth una serie di immagini hi-tech che mostrano dal satellite la situazione nella disgraziata regione occidentale del Sudan.Il progetto, realizzato assieme al Museo dell'Olocausto di Washington, intende scuotere le coscienze di milioni di internauti e esercitare una forte pressione sul governo di Khartoum. La speranza è di creare un forte movimento d'opinione in tutto il mondo.
La mappatura dei villaggi devastati
Lo zoom di Google sul genocidio in Darfur
Le atrocità nella regione del Sudan saranno documentate grazie alle immagini satellitariLo zoom di Google sul genocidio in Darfur
Riusciranno le drammatiche immagini dei campi profughi, dei villaggi bruciati e della devastazioni causate dalla guerra civile in Darfur a piegare la testardaggine del governo sudanese e costringerlo ad accettare il contingente di pace delle Nazioni Unite finora ostinatamente rifiutato? Google - il motore di ricerca che in pochi anni si è dimostrato il migliore e il più usato al mondo - ha messo in rete nelle sue pagine Google Earth una serie di immagini hi-tech che mostrano dal satellite la situazione nella disgraziata regione occidentale del Sudan.Il progetto, realizzato assieme al Museo dell'Olocausto di Washington, intende scuotere le coscienze di milioni di internauti e esercitare una forte pressione sul governo di Khartoum. La speranza è di creare un forte movimento d'opinione in tutto il mondo.
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/
martedì, aprile 10, 2007
RAGAZZI E TV: QUANDO LA PUBBLICITÀ FA INGRASSARE
Obesità infantile e indigestione da spot: al Paradiso sul mare di Anzio mercoledì 18 aprile un seminario dal titolo “Come difendersi dalla pubblicità” tenuto da Anna Oliviero Ferraris.
Paesi della fame e Paesi dell’opulenza: mentre nel terzo mondo milioni di bambini muoiono di fame, nelle nazioni industrializzate i bambini mangiano troppo. L’Italia detiene il primato degli adolescenti più grassi d’Europa: nel nostro Paese oltre il 30% di ragazzi è in soprappeso e tra questi il 10% è obeso. Di chi è la colpa? Dei genitori, della televisione o di entrambi?
Una cosa è certa, oggi il piccolo schermo è diventato troppo “appetitoso”: con i suoi spot pubblicitari sponsorizza alimenti poco sani e altamente calorici. La scuola elementare- materna A. Castellani di Nettuno propone, mercoledì 18 aprile presso la sala degli specchi del paradiso sul mare di Anzio alle ore 1700, un seminario dal titolo “Come difendersi dalla pubblicità” tenuto da Anna Oliviero Ferraris, docente ordinario della facoltà di Psicologia all'Università "La Sapienza" di Roma. Il seminario è una tappa del progetto sperimentale “Cosa c’è in tv? Cibo e pubblicità in televisione”organizzato dall’associazione “La Tamerice”, dal comitato genitori scuola Castellani, patrocinato dalla Regione Lazio Ass. Ambiente e cooperazione tra i popoli.
“I ragazzi- ci spiega il comitato gentirori- hanno letto il libro “Tv per un figlio” della Ferraris, hanno poi svolto attività in classe ed incontrato i nonni del centro sociale, i quali hanno racconatto la loro infanzia focalizzando l’attenzione sull’importanza del tempo libero e su cosa mangiavano a meranda. I genitori, invece, hanno partecipato all’incontro con la nutrizionista Aimati durante il quale è stato proiettao il film “Super Size me” per riflettere sugli effetti negativi degli spot, sulla pische dei bambini ed il forte condizionamento pubblicitario”. Una soluzione? Serve un consumo più intelligente del piccolo schermo e soprattutto evitare che i propri figli diventino dei telidipendenti. I messaggi pubblicitari rivolti ai giovani sono ideati per attirare la loro attenzione, sono ripetitivi e li coinvolgono emotivament. Si è calcolato che circa il 95%-99% degli spot, proposti durante le trasmissioni nelle ore pomeridiane, promuovono cibi ipercalorici ricchi di grassi, zuccheri e sale. L’autorevole rivista americana “New England Journal of Medicine” ha pubblicato una revisione di 123 studi sul marketing dei prodotti alimentari per bambini e adolescenti, che evidenzia la stretta correlazione tra la pubblicità rivolta ai più piccoli e le loro scelte poco dietetiche. L’Istitute of Medicine (Iom), responsabile di questa revisione, lancia un’accusa precisa alle industrie alimentari, che con il loro marketing poco etico “intenzionalmente si rivolgono a bambini troppo piccoli per distinguere la pubblicità dal vero, inducendoli a mangiare cibi spazzatura poveri di nutrienti ma elevati in calorie”. Secondo l’Iom, già a due anni la maggior parte dei bambini è in grado di riconoscere un prodotto al supermarket e di chiederlo insistentemente ai propri genitori.
Obesità infantile e indigestione da spot: al Paradiso sul mare di Anzio mercoledì 18 aprile un seminario dal titolo “Come difendersi dalla pubblicità” tenuto da Anna Oliviero Ferraris.
Paesi della fame e Paesi dell’opulenza: mentre nel terzo mondo milioni di bambini muoiono di fame, nelle nazioni industrializzate i bambini mangiano troppo. L’Italia detiene il primato degli adolescenti più grassi d’Europa: nel nostro Paese oltre il 30% di ragazzi è in soprappeso e tra questi il 10% è obeso. Di chi è la colpa? Dei genitori, della televisione o di entrambi?
Una cosa è certa, oggi il piccolo schermo è diventato troppo “appetitoso”: con i suoi spot pubblicitari sponsorizza alimenti poco sani e altamente calorici. La scuola elementare- materna A. Castellani di Nettuno propone, mercoledì 18 aprile presso la sala degli specchi del paradiso sul mare di Anzio alle ore 1700, un seminario dal titolo “Come difendersi dalla pubblicità” tenuto da Anna Oliviero Ferraris, docente ordinario della facoltà di Psicologia all'Università "La Sapienza" di Roma. Il seminario è una tappa del progetto sperimentale “Cosa c’è in tv? Cibo e pubblicità in televisione”organizzato dall’associazione “La Tamerice”, dal comitato genitori scuola Castellani, patrocinato dalla Regione Lazio Ass. Ambiente e cooperazione tra i popoli.
“I ragazzi- ci spiega il comitato gentirori- hanno letto il libro “Tv per un figlio” della Ferraris, hanno poi svolto attività in classe ed incontrato i nonni del centro sociale, i quali hanno racconatto la loro infanzia focalizzando l’attenzione sull’importanza del tempo libero e su cosa mangiavano a meranda. I genitori, invece, hanno partecipato all’incontro con la nutrizionista Aimati durante il quale è stato proiettao il film “Super Size me” per riflettere sugli effetti negativi degli spot, sulla pische dei bambini ed il forte condizionamento pubblicitario”. Una soluzione? Serve un consumo più intelligente del piccolo schermo e soprattutto evitare che i propri figli diventino dei telidipendenti. I messaggi pubblicitari rivolti ai giovani sono ideati per attirare la loro attenzione, sono ripetitivi e li coinvolgono emotivament. Si è calcolato che circa il 95%-99% degli spot, proposti durante le trasmissioni nelle ore pomeridiane, promuovono cibi ipercalorici ricchi di grassi, zuccheri e sale. L’autorevole rivista americana “New England Journal of Medicine” ha pubblicato una revisione di 123 studi sul marketing dei prodotti alimentari per bambini e adolescenti, che evidenzia la stretta correlazione tra la pubblicità rivolta ai più piccoli e le loro scelte poco dietetiche. L’Istitute of Medicine (Iom), responsabile di questa revisione, lancia un’accusa precisa alle industrie alimentari, che con il loro marketing poco etico “intenzionalmente si rivolgono a bambini troppo piccoli per distinguere la pubblicità dal vero, inducendoli a mangiare cibi spazzatura poveri di nutrienti ma elevati in calorie”. Secondo l’Iom, già a due anni la maggior parte dei bambini è in grado di riconoscere un prodotto al supermarket e di chiederlo insistentemente ai propri genitori.
La stessa A. Oliviero Ferraris ha dichiarato in un’intervista: “Quanti genitori lascerebbero entrare in camera dei propri figli un venditore di merindine o di giocattoli? Eppure la televisione entra liberamente nella vita dei bambini, proponendo modelli di comportamento e stili di vita che certamente contribuiscono alla diffusione dell’obesità infantile, e anche all’ossessione per la bellezza che caratterizza la nostra società”. Il paradosso dei media, ed in particolare del piccolo schermo, è proprio questo: se da una parte ci impongono di dimagrire, dall’altra ci propongono di continuo cibi allettanti e spesso presentati come icone di gioia familiare. La tv, come direbbe Karl Popper, è una cattiva maestra? “Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto”. (lc)
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