sabato, febbraio 24, 2007

CURIOSITà

Dal sito: http://www.repubblica.it/

E' questione di misure. Di punti di fuga, di prospettive. E il gioco è fatto. Con un modellino di pochi centimetri, sul giusto sfondo alla giusta distanza, l'effetto fotografico è ineccepibile. Se non fosse per la mano umana, che restituisce la verità delle proporzioni. Maestri di quest'arte sono, ad esempio, i giapponesi, che la applicano alle architetture dei giardini. Uno Space Shuttle in miniatura è una delle attrazioni dei parchi di Orlando, in Florida: la navicella è piccina, ma se uno ci si fa fotografare davanti, sembra davvero svettare sullo sfondo.

ASPETTANDO GLI OSCAR....

La magia degli Oscar illumina Holliwood: tra aspettative, vittorie quasi scontate e mille curiosità ecco le nomination del 2007 raccontate in queso mini-video realizzato dalla sottoscritta.

venerdì, febbraio 23, 2007

IL MATRIMONIO?
ALLE DONNE NON CONVIENE, IN CASA LEI LAVORA PIù DI LUI

Donne e matrimonio. Il sogno perfetto delle giovani di oggi non è più quello di indossare l'abito bianco e di andare all'altare. La sindrome di Bridget Jones che sogna il principe azzurro è ormai tramontata, dopotutto il matrimonio non è proprio tutto rose e fiori, anzi dopo il fatidico sì le donne lavorano il triplo.
A dare avallo scientifico a una situazione nota da tempo è stavolta una ricerca pubblicata sul britannico Economic Journal, riportata oggi sul Daily Mail. Secondo lo studio effettuato su un campione di 12.000 persone, uomini e donne, mentre una single dedica circa dieci ore a settimana a stirare, pulire la casa, cucinare e rassettare; una ragazza che convive con il proprio ragazzo o una donna sposata dedicano ben 15 ore di faccende domestiche. La situazione poi non migliora se l'unione è benedetta dall'arrivo dei pargoli. In questo caso, le ore passate dalle signore ad accudire casa e famiglia aumentano in modo esponenziale. Per l'uomo, invece, il matrimonio conviene: le ore da Cenerentola in casa per lui diminuiscono drasticamente, da sette a cinque a settimana. Ma, secondo la ricerca, lo fa in buona fede: l'uomo è pronto a cedere lo scettro del comando - o meglio, il bastone per lo straccio - alla compagna perché è convinto che a lei piaccia sentirsi la regina della casa.
I dati, illustrati dall'economista Hélène Couprie, di certo non aiuteranno a fare pubblicità all'istituzione matrimoniale, che anche in Gran Bretagna sta attraversando una fase di record negativo. Le ultime cifre ufficiali pubblicate questa settimana indicano un calo del 10 per cento di coppie sposate nel 2005, rispetto all'anno precedente, per l'Inghilterra e il Galles.
Google lancia Apps Premier e sfida Microsoft
Google sfida Microsoft. Il primo motore di ricerca al mondo onlineha ha presentato il "Google Apps-Premier Edition", un pacchetto di applicazioni destinato agli uffici che si mette in diretta concorrenza con Office di Microsoft.
Il pacchetto è in realtà una raccolta di servizi Web 2.0: applicazioni completamente online che enfatizzano il ruolo della collaborazione e della condivisione dei contenuti. In pratica, tutto, dal software ai file, è registrato in rete. In questo modo, sarà possibile lavorare da qualsiasi computer in grado di connettersi a internet. Lanciata in versione Beta nell'agosto 2006, Google Apps comprende il servizio di webmail Gmail, Google Calendar, Google Talk e anche Writely, un word processor molto simile a Microsoft Word.
Nelle intenzioni di Google, il pacchetto dovrebbe rendere più semplice anche la collaborazione di più persone sullo stesso progetto: su ogni documento possono lavorare più utenti contemporaneamente, senza la necessità di spedire via email le diverse versioni modificate. Ogni utente avrà poi a disposizione uno spazio di archiviazione online di 10 Gigabyte, e potrà condividere 100 fogli di lavoro e 1000 documenti. GoogleApps potrebbe essere una seria minaccia per Microsoft, che da Office ricava 11,7 milioni di dollari l'anno. Punto di forza del prodotto Google è il prezzo: appena 50 dollari l'anno che, se confrontati con i 449 necessari a un'azienda per comprare la versione "Small Business" di Microsoft Office, rendono Google Apps molto competitivo.
"Con Google Apps - spiega Dave Girouard, general manager della divisione Enterprise di Google - le aziende hanno a portata di mano tecnologia innovativa a una frazione del costo delle soluzioni tradizionali che richiedono installazione in locale".

giovedì, febbraio 22, 2007

A Perugia il Festival Internazionale del Giornalismo

Dal sito dell'odg

Si svolgerà a Perugia, dal 21 al 25 marzo 2007, la prima edizione del Festival Internazionale del Giornalismo, ideato ed organizzato da Il Filo di Arianna Srl, con il patrocinio del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, dell'Ordine dei giornalisti dell'Umbria, la Regione Umbria, la Provincia, l'Università degli Studi, e con la collaborazione straordinaria di Claudio Sabelli Fioretti. La manifestazione prevede un nutrito programma di eventi. Due lectio magistralis dello scrittore e giornalista Piero Ottone sul tema "Vizi e virtù del giornalismo italiano" e del filosofo Sari Nusseibeh dal titolo "L'importanza dei media nel processo di pace in Medioriente".Rassegne stampa: presso il prestigioso bar del Centro Storico di Perugia, davanti a cappuccino e brioche, Massimo Cirri, Filippo Solibello, Giorgio Lauro, Claudio Sabelli Fioretti leggeranno e commenteranno i giornali insieme al pubblico.
Numerosi incontri-dibattito. Ricordiamo: "La dieta mediatica degli italiani nello scenario europeo" al quale parteciperanno, tra gli altri, Vittorio Roidi, Segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Mario Morcellini, Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza, Raffaele Pastore, responsabile settore comunicazione del Censis. "Rifacciamo l'Ordine. L'Ordine dei giornalisti è da riformare o da abolire?" con la partecipazione del presidente del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca.Non mancheranno serate teatrali, mostre ed interviste.
Per informazioni Il Filo di Arianna, via Cortonese 82/A Perugia, tel. 075.5055807, fax075.5017894, info@ilfilodiarianna.biz

lunedì, febbraio 19, 2007

INIZIANO I CORSI ..... TUTTI A LEZIONE


GIANNA NANNINI: MERAVIGLIOSA CREATURA



UN DELFINO PER AMICO...
I RAGAZZI ADOTTANO JAMES

Il liceo linguistico di Anzio punta sull’educazione ambientale. Tante le iniziative che coinvolgono gli studenti come l’adozione di un delfino e una vacanza in barca a vela per scoprire le bellezze naturali della Croazia
Un programma per educare i giovani al rispetto e alla tutela dell’ambiente. Al Liceo Linguistico Stella Maris di Anzio i ragazzi sono coinvolti in prima linea nella “difesa” della natura attraverso una serie di iniziative come pulire le spiagge del litorale, aiutare i membri di Legambiente, promuovere la raccolta differenziata…. Tanti i modi per avvicinarsi al mondo naturale e salvaguardare l’ecosistema.
Per sensibilizzare ancora di più i giovani, quest’anno il Liceo Linguistico ha aderito alla campagna “Adotta un animale” promossa dal Wwf. Gli studenti hanno adottato “James”, un delfino lungo 12 metri che vive nel Mediterraneo. Oggi i delfini sono una specie in via di estinzione: i tursiopi come James sono tra le specie più minacciate a causa dell’inquinamento marino. Questi mammiferi ormai assorbono attraverso il cibo ogni sorta di veleni, dal mercurio al policlorobifenile, e molto spesso rimangono impigliati per sbaglio nelle reti utilizzate per pescare altri pesci. Il futuro di James è legato a questi liceali, che con un piccolo contributo aiutano il Wwf nella difesa degli animali.
L’estate scorsa, poi, un gruppo di ragazzi del Linguistico insieme a due docenti, ha avuto la possibilità di avvistare alcuni delfini in mare aperto grazie ad una “speciale” vacanza, che rientra nel progetto organizzato dall’associazione Onlus “Marine Life Conservation” e dall’Università di Torino. Per i giovani partecipanti un’esperienza unica: una settimana in barca a vela navigando tra le acque della Croazia e le zone limitrofe del “Parco Nazionale delle Isole Kornati”, un arcipelago costituito da circa 140 isole ed isolette che si estendono su di un’area di 300 kmq. I due terzi dell'area del parco sono costituiti dal mare protetto, essendo le Kornati anche un Parco Nazionale Marino.Sette giorni, dunque, all’insegna della natura, scoprendo le bellezze locali ed imparando a manovrare una barca a motore e a vela, avvistando i delfini e compilando le schede di avvistamento dei cetacei. Durante la navigazione, condotta da Walter e Antonella, due skipper biologi, l’equipaggio ha preso parte a lezioni di biologia marina e navigazione. Durante le soste in rada (insenature), Walter si è immerso con i ragazzi ed ha mostrato loro numerosi pesci e organismi marini come: pinne nobilis, granceole, ricci corona, spirografi, aguglie e altro ancora. Tra un nodo e la consultazione di carte nautiche, l’equipaggio si è anche dovuto misurare con il problema viveri alternando pranzi al sacco e cene nei tipici paesi marittimi croati. Sperando che la scuola continui a promuovere nelle aule l’educazione ambientale, ci auguriamo un felice proseguimento delle attività marittime di questi studenti.

domenica, febbraio 18, 2007

MUSIC: CLOCKS DEI COLDPALY


INVITO ALLA LETTURA...

Il caso del tribunale di Lecco (un giudice caccia dall'aula i cronisti) ci porta a riflettere ancora una volta sul sottile rapporto- non sempre pacifico, spesso spigoloso, talvolta conflittuale-tra diritto di cronaca e privacy. A riguardo vi consiglio il libro di Mauro Paissan: "Privacy e giornalismo. Diritto di cronaca e diritto dei cittadini". A dicembre è stata pubblicata la nuova versione dell'opera.

Privacy e giornalismo. Diritto di cronaca e diritti dei cittadini” (Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, pagg. 294) è il titolo del volume curato da Mauro Paissan, componente dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. Il libro, presentato a Roma il 6 novembre con la partecipazione tra gli altri del Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, ricostruisce l’attività del Garante nella materia delicatissima del difficile rapporto tra libertà di informazione e rispetto della dignità e degli altri diritti fondamentali della persona.

Come in una sorta di manuale pratico per i giornalisti ma anche per i cittadini, si potranno agilmente rintracciare le decisioni riguardanti la tutela dei minori, i rapporti tra cronaca e giustizia, l’uso dei dati di personaggi pubblici, la trasparenza delle fonti pubbliche, i divieti e i rischi della diffusione dei dati sulla salute e sulla vita sessuale, l’uso di fotografie e foto segnaletiche.
Dietro i casi analizzati si affacciano - ed è questo uno dei tratti più caratteristici del libro – vite vissute, situazioni che toccano nel profondo la persona, vicende umane, tante storie dalle quale emerge come il rispetto dei diritti fondamentali dei cittadini sia un valore “forte”, pari ad altri già consolidati nella nostra società e nella nostra cultura democratica: il bambino chiamato ad esprimersi in tv sulla vita sentimentale della madre; la ragazza che apprende dai giornali di avere contratto una grave malattia; la persona che vede pubblicate le trascrizioni di intercettazioni telefoniche pur essendo estranea all’indagine giudiziaria; la studentessa uccisa di cui vengono senza scrupoli rivelati dati sulla salute, vicende intime e abitudini personali.
Nel testo che apre il volume, Mauro Paissan fa il punto sulle novità introdotte dal codice deontologico, sul dibattito che ha suscitato, sul lavoro svolto in questi anni dal Garante, ma traccia anche le prospettive etiche su cui si devono necessariamente misurare quanti operano nel mondo dell’informazione. “In tema di privacy – scrive il componente del Garante - non c’è una ricetta valida sempre e comunque … la responsabilità del giornalista è sempre preminente”.
Un responsabilità che va assunta anche di fronte alle nuove sfide rappresentate da Internet e dalle nuove tecnologie di comunicazione che hanno ulteriormente accresciuto il potenziale conflitto tra vita privata e identità della persona da un parte e libero flusso delle informazioni dall’altra. “La ricerca di un equilibrio tra questi valori - conclude Paissan - rappresenta la chiave di volta per assicurare, anche nell’era digitale i diritti fondamentali di libertà e democrazia” .

Dal sito di Franco Abruzzo, Presidente dell'odg della Lombardia
Tribunale di Lecco: un giudice caccia dall’aula i cronisti, ma il processo non è pubblico? Abruzzo: “Un episodio gravissimo. Il pubblico è rimasto in aula, i cronisti buttati fuori. Chiedo al Csm, al presidente della Corte d’Appello e al Procuratore generale di intervenire. La decisione è un attentato alle libertà costituzionali e al diritto dei cittadini all’informazione! Il giudice Laura De Dominicis ha commesso un abuso abnorme e intollerabile. Che farà l’Anm (Associazione Nazionale Magistrati)?”.

Milano, 8 febbraio 2007. A Lecco è accaduto un episodio intollerabile, abnorme, in violazione dei principi costituzionali (art. 21, commi 1 e 2) in tema di libertà di stampa e dell’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che sancisce il diritto dei cittadini comunitari a ricevere e a dare notizie. Il pubblico è rimasto in aula, i cronisti sono stati buttati fuori, perché l’imputato (di truffa) non voleva i giornalisti presenti. Chiedo al Csm, al presidente della Corte d’Appello e al Procuratore generale di intervenire. La decisione è un attentato alle libertà costituzionali e al diritto dei cittadini all’informazione! Il giudice monocratico Laura De Dominicis ha commesso un abuso indefinibile nella sua gravità. Che farà l’Anm?
Scrivo queste poche righe con angoscia, preoccupazione e allarme, ma con il rispetto che porto da sempre alla magistratura italiana. Sono un vecchio cronista giudiziario, che negli 60 e 70 ha vissuto ore tremende nel Palazzo di Giustizia di Milano, quando la follia omicida dei terroristi stroncava vite di magistrati e giornalisti, carabinieri, poliziotti e agenti di custodia. I giornalisti vivono oggi momenti crepuscolari stretti tra editori, che negano diritti costituzionali elementari (come il diritto alla contrattazione sindacale), e spezzoni del mondo politico, che, mettendo in gioco l’esistenza dell’Ordine, vogliono toglierci, con la deontologia che è norma e, quindi, scudo della nostra autonomia, lo status di professionisti, riducendoci a impiegati di redazione tenuti a rispettare gli ordini degli editori e delle banche (padrone dirette e indirette dei mass media). Vivo la vicenda di Lecco come una umiliazione inflitta a colleghi, che rappresento, e ai quali esprimo la mia fraterna solidarietà e assicuro l’impegno di combattere con determinazione un gesto, che è semplicemente deprecabile e infelice.
Franco Abruzzo
presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia
………………………
Ricevo da Angelo Panzeri, capo della redazione di Lecco de “Il Giorno” la cronaca di quanto è accaduto:

Gentilissimo Presidente, Ti segnalo la difficile situazione che si è venuta a creare fracronisti, Procura e Tribunale di Lecco. I pm – come previsto dalla legge – hanno affisso un cartello (all.1) in cui chiedono di non essere disturbati dai giornalisti, mentre il Procuratore Capo incontra raramente i giornalisti. Ieri è accaduto il fatto più grave: ad un pubblico processo (all.2) su richiesta di un legale, un giudice ha fatto allontanare i cronisti presenti, facendo rimanere in aula gli altri cittadini. Forse siamo cittadini di serie B? Cosa possiamo fare?
Angelo Panzeri, caposervizio red. Il Giorno – Lecco

ALL. 1 - COPIA CARTELLO
LECCO - Il sostituto procuratore della Repubblica Paolo Del Grosso ha invitato due cronisti aleggere attentamente e meditare quanto da qualche giorno esposto per i rapporti: "Avviso pergli organi di informazione". E di seguito: .
Il Sost. Procuratore della Repubblica dott. Paolo Del Grosso
11.01.07

ALL.2 - Articolo pubblicato su IL GIORNO ED. LECCO – 8.2.2007
Fuori i cronisti:
un gravissimo
precedentein Tribunale

LECCO - AULA NEGATA ai giornalisti.
Scoppia un caso anche al tribunale di Lecco. Forse siamo una «razza» insopportabile, un po’ indigesta. Certamente difficile da gestire, ma ieri quella «legge uguale per tutti» che capeggia l’aula al piano terra del palazzaccio lecchese non era per tutti. I cronisti sono stati allontanati, invece gli altri cittadini (noi siamo forse degli extraterresti?) sono rimasti dentro l’aula a seguire le schermaglie tra accusa e difesa. L’imputato Egidio Pirovano, accusato di truffa ai danni di alcune famiglie della Brianza, soffre la nostra presenza. Così il suo avvocato ha chiesto prima dell’avvio del processo di «allontare i giornalisti presenti». Motivo? «Il mio assistito - ha spiegato il legale - è disturbato dagli articoli di stampa». Il giudice monocratico Laura De Dominicis, violando la legge che prevede processi aperti a tutti ha introdotto una gravissima discriminazione: i curiosi, gli imputati e i testimoni anche di altri processi sono rimasti in aula, i cronisti sono stati allontanati. Potevamo rimanere e al quel punto, sarebbe dovuta intervenire la forza pubblica per farci uscire dall’aula. Abbiamo preferito il buon senso, lasciare l’aula per «non disturbare l’imputato», stressato dalla nostra presenza. Forse non lo era quando - come dagli atti dell’accusa - ha rifilato un «pacco» invece di case a famiglie della Brianza. Infine il giudice De Dominicis ha introdotto una pericolosa discriminazione, relegandoci a cittadini di «serie B». E di questo ce ne faremo carico, chiedendo anche attraverso il nostro Ordine il rispetto delle regole.
Angelo Panzeri

Cronisti allontanati dall'aula del Tribunale di Lecco. Abruzzo: "Che farà l'Anm?"
Lecco, 9 febbraio 2007. Due giornalisti sono stati allontanati dall'aula del tribunale di Lecco dove l'altro giorno era in corso un processo per truffa. Motivo: penne e taccuini potevano provocare tachicardia all'imputato, stando alla tesi del difensore, accolta dal giudice, che ha ordinato ai cronisti di uscire mentre il processo proseguiva alla presenza del resto del pubblico.
La vicenda ha richiamato l'attenzione del presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Lombardia, Franco Abruzzo,
secondo il quale il giudice monocratico ''ha commesso un abuso indefinibile nella sua gravita'''.
L'avvocato aveva chiesto l'allontanamento dei giornalisti in quanto l'imputato soffriva di disturbi cardiaci e a suo dire la vista di penne e taccuini gli avrebbe potuto provocare la tachicardia. Lo stesso legale aveva chiesto un processo a porte chiuse ma il giudice non aveva accolto la richiesta non sussistendone i motivi, allontanando pero' i giornalisti e dicendo che in ogni caso i cronisti avrebbero poi trovato il modo di sapere le notizie del processo in corso.
''La decisione - ha commentato Franco Abruzzo - e' un attentato alle libertà costituzionali e al diritto dei cittadini all'informazione. Il giudice Laura De Dominicis ha commesso un abuso abnorme e intollerabile. Che fara' l'Anm?''. (ANSA).

CRONISTI ALLONTANATI DA AULA: UNCI, INVIEREMO ESPOSTO A CSM
Milano, 9 febbraio 2007. L'Unione Nazionale Cronisti Italiani inviera' un esposto al Consiglio Superiore della Magistratura per denunciare il comportamento del giudice del Tribunale di Lecco che ha allontanato due cronisti dall'aula nella quale si svolgeva il processo a un truffatore perchè la vista delle loro penne e taccuini poteva provocare episodi di tachicardia all'imputato. ''Non contenta di aver accolto questa risibile richiesta - scrive l'Unione nazionale cronisti - il magistrato ha giustificato la sua decisione con il fatto che in ogni caso i cronisti avrebbero poi trovato il modo di avere le notizie sul processo di seconda mano''. ''Al magistrato - prosegue la presa di posizione - l'Unci ricorda che i dibattimenti per definizione sono pubblici e che quindi aver impedito a due cittadini italiani di assistervi costituisce un grave abuso. Abuso che diventa una precisa lesione dei diritti costituzionali dei cittadini di essere tempestivamente e precisamente portati a conoscenza di quanto avviene se, come è accaduto, ad essere espulsi dall'aula sono due cronisti coloro i quali per dettato costituzionale e di legge sono proposti a informare l'opinione pubblica''. ''Il diritto-dovere di cronaca - sostiene l'Unci - non può conoscere restrizioni né autorizzazioni: la libertà di informazione deve essere piena''. (ANSA).

venerdì, febbraio 16, 2007

UN PO' DI MUSICA ....
Overjoyed- Stevie Wonder

Copyright articoli: Google sanzionato

Dal sito dell'odg

In Belgio una sentenza ha condannato Google a pagare una multa per aver pubblicato gratuitamente articoli di giornali, violando le norme sul diritto d'autore. Il giudizio, che rischia di aprire nuovi contenziosi, nasce da una disputa sorta all'inizio del 2006 tra il gruppo americano e l'associazione Copiepresse, che tutela il copyright di alcuni giornali belgi. Quest'ultima accusava Google di aver pubblicato gratuitamente articoli e foto presi dai siti web dei quotidiani dove le notizie erano invece disponibili a pagamento, negli archivi on-line riservati solo agli abbonati al servizio.
La condanna prevede il pagamento di una multa di 25 mila euro (anziché un milione come era stato stabilito in primo giudizio) per ogni giorno in cui Google ha mantenuto sulle proprie pagine le notizie, che sui siti dei quotidiani non erano più in chiaro. Inoltre il gruppo è stato obbligato dai giudici a rimuovere dalle sue pagine tutti i link ai giornali belgi.
Google si è difeso sostenendo che sulle pagine sono visibili solo alcuni estratti delle notizie, senza quindi danneggiare i quotidiani ma, al contrario accrescendo indirettamente il numero dei visitatori sui loro siti. Il giudice belga ha invece stabilito che "riproducendo sul suo sito Google News anche solo titoli di articoli e brevi estratti, Google comunica al pubblico delle opere protette da diritto d'autore".
Il verdetto non è ancora definitivo perché costituisce una revisione della sentenza di primo grado emessa cinque mesi fa. Inoltre la soluzione della controversia potrebbe essere raggiunta con una transazione finanziaria concordata tra Google e Copiepresse.La decisione, in ogni caso, potrebbe aprire la strada a successivi ricorsi contro Google o contro altri motori di ricerca, da parte di altri gruppi editoriali ed in altri Paesi, compresa l'Italia.

http://www.odg.it/

WEEK-END AL CINEMA:

L'ULTIMO RE DI SCOZIA


Dopo Blood Diamond, arriva nelle sale cinematografiche un nuovo film di denuncia sull'Africa. Il continente nero viene raccontato nella sua bellezza mista alle contraddizioni, alla violenza, alle guerre civili che dilagono su questa terra.
Si passa così dalla lotta per i diamanti e la guerra civile in Sierra Leone di Blood Diamond con protagonista Leonardo Di Caprio, all'Africa rosso sangue della feroce dittatura di Idi Amin, raccontata da Kevin Macdonald nel film "l'Ultimo re di Scozia": un thriller teso, ruvido, asciutto, un ritratto del feroce tiranno incarnato sullo schermo, in maniera stupefacente, da Forest Whitaker. Allora non è un caso che proprio i due attori - Di Caprio e il nero, istrionico, veterano Whitaker - siano i grandi protagonisti della corsa agli Oscar.

L'ultimo re di Scozia,
regia di Kevin Macdonald, è la storia di un giovane inglese laureato in medicina, Nicholas Garrigan, che decide di dare una svolta alla sua vita e di cercare l'avventura oltre i confini del suo paese, la Scozia. Ragazzo impulsivo, viziato e sicuro di sè, punta il dito sul mappamondo e sceglie a caso la sua destinazione: l'Uganda. Qui la situazione non è certo delle migliori: il popolo versa in condizioni estreme e i medici scarseggiano. Garrigan si dà subito da fare, conquistandosi la fiducia di tutti. La sua vita ben presto si incrocierà con quella del dittatore dell'Uganda, Idi Amini, che nel 1971 sale al potere grazie ad un colpo di stato contro un corrotto regime filo-comunista.
Aiutandolo dopo un incidente in auto, di cui è stato involontario testimone, Garrigan si guadagnerà, grazie al suo spirito fuori dalle regole, al suo senso di indipendenza e, soprattutto, al suo essere scozzese, terra per cui Amin ha un'incondizionata ammirazione, la totale fiducia del dittatore, che lo vorrà come medico personale. In breve tempo diventerà confidente e amico di Amin, quasi un figlioccio: spesso il dittatore lo convocherà per consulti, per chiedergli un parere, per invitarlo a feste magnifiche e opulenti, in cui inizia a mostrarsi la megalomania dell'uomo.
Garrigan conosce così la vera natura di Amin, venendo a conoscenza di nefandezze e ingiustizie inaudite. Capisce allora che deve fare qualcosa, deve fermarlo.....


Trailer:

mercoledì, febbraio 14, 2007

SAN VALENTINO: SE SEI INNAMORATO SCRIVILO SUL GRATTACIELO DI MILANO

Il 14 febbraio è il giorno degli innamorati: fiori, piccoli pensierini ma soprattutto un momento per stare insieme alla persona amata. Tante le idee per festeggiare il giorno più romantico dell'anno. A Milano torna anche quest'anno la straordinaria iniziativa, unica nel suo genere, ideata da Publirecords42: uno schermo, rivestito da una speciale pellicola dalle dimensioni giganti di 80 metri di altezza per 38 di larghezza, sarà collocato sulla facciata del grattacielo Garibaldi, nella zona di corso Como. All’interno di questa pellicola, un altro megaspazio, ricavato attraverso l’alta tecnologia laser, dove si proietteranno sms e brevi poesie con una lunghezza massima di 160 caratteri. I testi saranno elaborati direttamente dai cittadini e ovviamente dedicati al tema della giornata: l’amore.
Così Milano festeggerà San Valentino. Creando uno spazio comunicativo condiviso ed interattivo, in cui la coorte dei giovani- e meno giovani- meneghini potrà dare libero sfogo al proprio estro, esternando i propri pensieri più intimi, palesando le proprie emozioni più profonde e..d’effetto!
L’iniziativa ha preso il via ieri, 13 febbraio, dalle 18 alle 21, ed oggi 14 febbraio si repiclerà dalle 18 fino alle 24, inviando pensieri d’amore o dediche romantiche attraverso il numero 335-8184541. Per garantire la qualità della comunicazione, “l’on air”, sarà monitorato in modo preciso sia attraverso un controllo tecnico che umano, attraverso il lavoro di una “super redazione”.

martedì, febbraio 13, 2007

Sul web scoppia la rivoluzione delle statue

Plastiche lo sono per definizione, immobili per status, materiali. Fino a quando gli utenti di Worth1000 non hanno deciso di dare ai marmi di Michelangelo, Mirone, ai bronzi delle sculture di parchi e giardini, una nuova vita. Tutta digitale. Rielaborando sui loro computer le immagini della Statua della Libertà che invece di stringere la consueta torcia, adesso fa le corna o fuma seduta una sigaretta. Mentre il Discobolo di Mirone fa surf con un costume a fiori, e la dea Kali che non sfoga più la sua furia sugli umani, ma si diverte a colpire palle da tennis impugnando quattro racchette. (Dal sito: La Repubblica)

INVITO ALLA LETTURA:
"Se in America il giornalismo è il cane da guardia del potere, in Italia è il cane da compagnia. O da riporto".

Descrizione: Nel mondo politico e in gran parte del giornalismo italiano assistiamo da tempo a un fenomeno inquietante: la "scomparsa dei fatti". Capovolgendo il vecchio motto del settimanale Panorama "I fatti separati dalle opinioni", oggi sono spesso le opinioni a trasformarsi in fatti.
In un paese dove lo scontro ideologico è diventato la prassi, grazie anche alle performance del nostro ex presidente del Consiglio e del suo manipolo di mestatori mediatici, gli esempi di questa situazione abbondano ovunque. Nella coscienza collettiva si radicano "fatti"che non sono mai stati tali. Due soli esempi: è convinzione comune che il contingente italiano sia stato mandato in Iraq a seguito di una risoluzione dell'Onu: falso; ci siamo andati molto prima. Il ministro Mussi ritiene giusto che il nostro paese consenta all'Unione Europea la prosecuzione della ricerca sulle cellule staminali. Traduzione: Mussi attacca la vita, i cattolici, e vuole abolire la legge corrente. Corrosivo come sempre, Marco Travaglio dimostra come l'informazione in Italia, salvo rarissime eccezioni, abbia del tutto smarrito la sua funzione originaria.

http://www.lascomparsadeifatti.com/home_lascomparsadeifatti.php?

giovedì, febbraio 08, 2007

NOSTALGIA DI MILANO..........

Vi metto on-line un mini-video su Milano realizzato qualche mese fa dalla sottoscritta


MODELLE SCHELETRICHE: LA TESTIMONIANZA DI NATALIA VODIANOVA

(Articolo tratto dal Corriere della Sera)
È alta un metro e 76 e non arriva ai 50 chili. Indice di massa corporea 16
"Mi volevano magra, mi stavo uccidendo"
La top Vodianova: «Ho avuto un bimbo, dopo il parto tante pressioni e ho perso i capelli»

NEW YORK — «Sapevo soltanto che dovevo dimagrire, senza discussione. Piano piano sono diventata piu' nervosa, ho cominciato a perdere i capelli, a sentirmi stanca. Credo di essere stata vicina al baratro. Mi ha salvato un amico medico aprendomi gli occhi e spiegandomi che mi stavo distruggendo. Ora è tutto ok». Certo sono parole pesanti quelle che Natalia Vodianova, 24 anni, diafana modella russa, contesa da passerella e pubblicità (ultime campagne Calvin Klein e Louis Vuitton) dispensa a stilisti, responsabili di agenzie, nutrizionisti, riuniti nell'ambito della settimana newyorkese della moda. È la prima volta che negli Stati Uniti, dove il vero allarme rosso è l'obesità, ci si pone il problema delle modelle scheletriche, della loro salute e quindi di chi le vuole imitare.
La testimonianza di Natalia ha l'effetto di un botto. «Questo è un ambiente — racconta — che sa fare pressione e condiziona i comportamenti. Ho cominciato a sfilare quattro anni fa e ci ho messo poco a capirlo. Sei portata a considerare il tuo corpo in un certo modo. È l'unica condizione per andare avanti». Poi Natalia racconta anche le difficoltà avute quando recentemente, e già affermata, è diventata mamma: l'aumento di peso, nel suo caso 4-5 chili, gli sforzi per eliminarlo («molti stilisti non apprezzavano»), l'altalena sulla bilancia, una grande stanchezza.
«Sono fortunata perché per me è un gran momento, ricevo un sacco di offerte e ho potuto fregarmene delle critiche. Ma vedo un sacco di ragazze all'inizio della carriera che vengono da famiglie povere e sono disposte a tutto pur di tenere vivo il sogno di fare la modella il più a lungo possibile: loro sì corrono gravi rischi».
Natalia sa di che cosa parla, al punto da ironizzare sulla sua costante difficoltà con il cibo: da ragazzina per il magro bilancio familiare, oggi per il magrissimo look impostogli dal magico mondo della moda. Secche, accattivanti, in qualche modo spietate, le parole di Natalia non hanno portato comunque ai fatti. Nel senso che le istituzioni americane non prevedono per ora di seguire l'esempio di Spagna e Italia e di porre regole sulla massa corporea. Soltanto sull'età non si transige: basta modelle sotto i 16 anni e non sembra certo una decisione rivoluzionaria. Per ora la moda a stelle e strisce si accontenta di aver affrontato il problema, di aver lanciato l'allarme, di aver già respinto al mittente alcune modelle dell'Est chiaramente denutrite. Anche se sul punto c'è polemica fra agenzie e stilisti che si accusano reciprocamente di volere ragazze sempre più somiglianti a sacchettini d'ossa. Chi è il vero cattivo del sistema? Mah. Di certo i criteri sono cambiati. Ivan Bart, direttore creativo della «Img Models» ha detto al New York Times che nel tempo la taglia media di una modella ha subito l'effetto- gambero. «Nel 1986 — spiega — eravamo tra la misura 6 e la 4. Poi si è passati alla 4 secca. Quindi dalla 4 alla 2 e ora siamo alla 0».
Non basta aggiungere come fa Diane von Furstenberg, presidente della Camera americana della moda che il concetto di taglia è cambiato («una 12 negli anni '70 equivale a una 6 oggi»), che anche ballerine e fantini seguono diete ferree, che una modella magrissima — ricorda un dietologo — può essere più sana di una con massa corporea in perfetto ordine. O come provoca Nian Fish, un decano del fashion newyorkese, che «obbligare gli stilisti a lavorare con modelle in carne sarebbe stato come dare modelle scheletriche al grande Rubens». La questione ormai è posta anche qui.
Gian Luigi Paracchini
UN ABBRACCIO DI 6.000 ANNI

Due scheletri, probabilmente di un uomo e una donna, abbracciati da 6000 anni. Sono stati trovati a Valdaro, in una zona industriale vicino Mantova durante alcuni scavi. Secondo gli archeologi si tratterebbe di una coppia di individui giovanissimi, morti nel periodo neolitico. I due sono stati sepolti uno di fronte all'altro, faccia faccia; le ossa delle braccia e delle gambe si sovrappongono in un abbraccio che gli ha già fatto guadagnare il soprannome di 'amanti di Valdaro'.